Incontro col personaggio

Claudia Mori

Giovedì 29, ore 21.15

Sintesi dell’incontro con:

Claudia Mori

 

Mori: Quando sono stata invitata mi sono chiesta: "Ma cosa vado a dire?", ma dato che amo il rischio (per questo ho sposato Adriano) ho pensato: "Dopo di quello, posso affrontare qualunque cosa".

Vorrei dire innanzitutto che la mia è una vita normale in cui al primo posto c’è la famiglia perché noi siamo su questa terra per camminare insieme e per costruire qualcosa, quindi bisogna essere in due. Certo, questo esige sacrificio, tolleranza, però il dare prima o poi ripaga. Per questo il matrimonio implica qualcosa di spirituale. Nel matrimonio c’è una presenza che rende il rapporto tra marito e moglie diverso dal semplice rapporto tra un uomo e una donna.

Io sono convinta che essere buoni non solo convenga, ma che sia un buon affare, perché la vita è più bella, più semplice, più facile. Nella mia vita ho sempre cercato di seguire l’insegnamento di Gesù; diversamente avrei fatto altre scelte. Per me l’armonia con Cristo è vitale. Sono stata educata a questo fin da bambina poi, crescendo, mi sono posta certi problemi e certe scelte. Quando ho deciso di scegliere questa strada non l’ho fatto per paura di non trovare niente alla fine della mia vita; più leggevo più mi rendevo conto che Dio è più vicino di quanto crediamo e non è necessario fare tanti ragionamenti per conoscerlo. Le vere persone di fede spesso sono le più semplici. Noi però corriamo il rischio di non fermarci mai a riflettere su queste cose. La vita artistica di Adriano è stata centrata su questo. In molte canzoni o film, specialmente in Joan Lui, c’è un discorso religioso. Di fronte a certe scelte non ha paura di nulla; credo che con Fantastico lo abbia dimostrato. Ha subìto due processi per aver detto che per andare avanti bisogna fermarsi un attimo, fare delle pause e amarsi.

Prima di salutarci vorrei dirvi che mi è sembrato di essere venuta qui a trovare un po’ di amici. È bello vedere tanta gente, specie tanti giovani impegnati in un lavoro pesante. Penso che questa fatica venga ripagata da una comunione perché mi pare che sia questo lo spirito che emerge dal Meeting: lo si sente ed è la spinta per non lasciarsi andare mai.