Progetto di metropolitana

di costa Rimini-Riccione

Domenica 24, ore 18.30

Relatori: Sergio Amadori, Massimo Masini,

Vittorio Pieri, Presidente Azienda TRAM Sindaco di Riccione

Assessore alla Mobilità Luigi Napoli,

e Turismo della Regione Project Manager TRC

Emilia-Romagna (Trasporto Rapido Costiero)

 

 

 

 

Pieri: il contesto di questo progetto è da una parte quello delle grandi opere della nostra regione (alta velocità, variante di valico dell’autostrada Bologna-Firenze, il completamento della E45 Cesena-Roma...) e dall’altra quello della mobilità. Tutte le grandi realtà territoriali infatti che si preparano allo sviluppo, puntano il dito e l’attenzione sulla mobilità, il che comporta anche dei problemi, anzitutto il riequilibrio tra strada e ferro.

Il metrò della costa, che abbiamo battezzato "trasporto rapido costiero" dovrebbe andare da Ravenna a Cattolica, e servire quella che noi chiamiamo la "Città Lineare Unica" della costa adriatica; il progetto prevede circa 26 fermate, una frequenza di passaggio del mezzo di trasporto ogni quattro-cinque minuti, e dunque ogni quattrocento-cinquecento metri il potenziale utente si trova a poter usufruire di una stazione di servizio. Così, in due minuti contro l’ora e mezzo attuale, si potrà percorrere la tratta Rimini-Riccione a qualsiasi ora.

Le questioni implicate da un progetto del genere sono tre: la questione della mobilità cui già accennavo, la questione ambientale, e la questione economica, che in realtà è una questione di carattere turistico. Il nostro progetto, dal punto di vista della mobilità, vorrebbe rivoluzionare il sistema di muoversi in questo territorio della costa da Ravenna a Cattolica. Chilometri di pedonalizzazioni, magari inserite in un ambiente paesaggistico fortemente recuperato, fatto di fiori, di alberi, di amenità, di aspetti gradevoli. Il metrò della costa – ed è la questione ambientale – non può essere solo un’infrastruttura che serve per muoversi, ma deve essere una grande opportunità per cambiare la faccia di questo territorio. La terza questione è una questione economica: nella città della costa, è chiaro che l’economia si identifica con il turismo, perché la forte leva economica dipende dall’attività turistica e la qualità dei servizi è una delle leve fondamentali su cui vincere la scommessa di come determinare una maggiore competitività delle imprese nostre che fanno turismo in questo territorio.

 

 

Amadori: Ciò che oggi stiamo presentando è il primo stralcio di un’opera molto più complessa e grande, il collegamento fra la stazione di Rimini e quella di Riccione su via guidata da costruirsi in complanare alla linea ferroviaria. Successivamente questa linea di trasporto dovrà collegare i maggiori centri di attività terziaria quale ad esempio la fiera, lo scalo aeroportuale e l’aeroporto, il centro termale di Riccione.

È il progetto di un sistema trasportistico che assolve al servizio tipico metropolitano ma per il quale si adotta una tecnologia diversa dalla metropolitana classica, perché funziona sul concetto di rete, di intermodalità nell’uso del trasporto pubblico. A lato della infrastruttura di cui stiamo parlando vi sarà la predisposizione di aree di sosta in modo che il sistema funzioni nell’interscambio delle diverse modalità di trasporto, ma anche interscambio tra mezzo privato e mezzo pubblico. Il parcheggio e l’area di sosta avranno funzione di centro scambiatore.

Il costo di quest’opera è stimato di 127 miliardi per la realizzazione del primo stralcio: si tratta di un’opera cofinanziata dallo Stato attraverso i finanziamenti della legge n. 11, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Rimini, dal Comune di Riccione e dall’azienda TRAM. Il TRC (trasporto rapido di costa) sarà in grado di trasportare nella tratta Rimini-Riccione dagli attuali 5 milioni di passeggeri circa a 11 milioni circa.

La realizzazione di questa infrastruttura produrrà un impatto molto forte nella riorganizzazione viabilistica del nostro territorio, per quanto riguarda sia il sistema della viabilità pubblica e privata, sia la riorganizzazione qualitativa dell’area urbana collocata a mare della ferrovia. In un futuro non molto lontano occorrerà pensare ad una pedonalizzazione, proprio perché noi vogliamo rendere fruibile la città per i residenti, per i cittadini, per gli ospiti, per i turisti.

 

 

Napoli: Oggi, dal punto di vista della mobilità (almeno la mobilità interurbana, quella che avviene tra i vari comuni), nel periodo invernale sulle strade circolano circa 130.000 autovetture; nel periodo estivo, invece, almeno nella fascia Rimini-Riccione, questi 130 mila spostamenti diventano 350.000 nei giorni di punta. Questi numeri fanno capire che l’approccio al problema è complicato.

Questo sistema andrà a sostituire interamente l’attuale linea filoviaria Rimini-Riccione. Dove mettere questo tracciato? Abbiamo pensato di doverlo inserire nella fascia più baricentrale possibile rispetto alle esigenze di estate e di inverno (il dualismo che c’è tra situazione invernale e estiva condiziona tutte le scelte del progetto), quindi nel tracciato lungo le ferrovia, perché risponde a entrambe le esigenze. Per alleggerire l’effetto barriera indotto della ferrovia, si è pensato di realizzare una piattaforma: nel momento in cui alla piattaforma ferroviaria sovrapponiamo una piattaforma utilizzata da un servizio destinato a soddisfare le esigenze della mobilità urbana, sicuramente l’effetto barriera diminuirà in senso concreto, in quanto ad ogni fermata, ogni 400 metri, ci sarà occasione di un sottopasso della ferrovia e, quindi ci sarà occasione di un’ulteriore possibilità di comunicazione tra monte e mare. Una maggiore permeabilità, un servizio per la città in corrispondenza di quello che oggi è una barriera.

I mezzi che percorreranno questa infrastruttura saranno lunghi diciotto metri, a trazione elettrica, su gomma, e avranno i caratteri essenziali e le caratteristiche idonee a poter circolare anche sulla viabilità normale e comportarsi alla stessa stregua dei filobus attuali. Quindi, percorrendo questa nuova piattaforma espleteranno un servizio tipico di un tram moderno; potranno anche uscire dalla questa piattaforma senza alcuna soluzione di continuità e percorrere il resto del tracciato sulla viabilità ordinaria. Questa innovazione importantissima consente di risolvere il dualismo estate-inverno, poiché questi mezzi – a differenza di quelli del sistema classico – possono essere impiegati con molta flessibilità, possono essere concentrati sul percorso longitudinale durante il periodo estivo, mentre nel periodo invernale il servizio può calare di intensità in rapporto all’intensità della domanda della mobilità da servire.

 

 

Masini: Gli obiettivi che, come rappresentante della popolazione di Rimini, perseguo tramite questo progetto, sono due: rendere più rapidi e più comodi gli spostamenti su tutta l’intera costa (la prima tratta in particolare riguarda il tratto più in difficoltà dal punto di vista della congestione, Rimini-Riccione), e nel contempo migliorare la qualità urbana della nostra provincia, soprattutto diminuendo l’uso dell’autovettura privata nei periodi di alta concentrazione turistica, e favorendo invece fortemente il mezzo pubblico. Il mezzo pubblico non si favorisce con le declamazioni generali, con gli appelli o con le battaglie, lo si favorisce soltanto se, rispetto a quello privato, è conveniente in termini di tempo e di comodità. Rispetto a questi due obiettivi, i più sensibili sono i cittadini: di conseguenza noi, che governiamo le nostre città con lo scopo di facilitare i cittadini, siamo convinti che le esigenze poste dai cittadini siano reali e dunque da tenere altamente in considerazione.