Incontro col personaggio

Mogol

Mercoledì 28, ore 21.15

Sintesi dell’incontro con:

Giulio Rapetti (Mogol)

 

Mogol: Mi avete chiesto cosa significhi l’aforisma contenuto nel mio libro Immensamente piccolo: "Il senso della vita è un estraneo in mezzo a noi". Questo estraneo è l’amore. Il vero amore è uno solo, sempre. Il resto è curiosità, voglia di possedere, conquista, passione, desiderio erotico, solitudine. Dando e ricevendo amore noi ci realizziamo. Molti cercano il potere per essere importanti, per farsi acclamare, ma trovano in esso solo un surrogato dell’amore._Io credo che la vita sia un’avventura da vivere ogni giorno; il problema è trovare i valori perché la vita sia bella fino all’ultima ora. Per me scrivere canzoni è comunicare ciò che vivo, le emozioni provate e queste non si possono costruire a tavolino per vendere. Io penso che ognuno di noi possa raccontare solo ciò che conosce profondamente.

Nella vita sociale mi sono impegnato, per la verità con scarsi risultati, per creare nelle città nuovi spazi di verde pubblico in cui fosse possibile incontrare gli altri, giocare, prendersi cura insieme di quell’ambiente. Inoltre ho cercato di promuovere iniziative a favore delle persone che sono malate dando vita ad una associazione, "Aiutiamo gli Ospedali". Attualmente sono impegnato nella costruzione di scuole per autori e interpreti e di scuole professionali in genere perché tutti devono imparare un mestiere.

La mia presenza qui fa parte di questo tentativo. Sono qui per cercare di comunicare, di smuovere, di stimolare un movimento così importante come il vostro affinché persegua una strategia di miglioramento delle condizioni di vita nel nostro paese. Non possiamo accettare che si vada allo sfascio e allora dobbiamo portare il nostro contributo di idee e di moralità. In Italia si è ormai perso il senso della collettività, dell’aiutarsi vicendevolmente. Voi siete un movimento che, invece, possiede questo senso collettivo e per questo siete molto importanti per tutti coloro cui manca l’esperienza del vivere con gente che vuole vivere. Gli Italiani sono rassegnati, non credono più a niente, cercano un punto fermo per alzarsi. C’è un desiderio di cambiamento e il vostro movimento può, con la sua forza aggregante, coagulare anche altra gente che vive per ciò in cui crede.