"La Giornata Mondiale della Gioventù. Roma 2000". Indicazioni organizzative

Venerdì 27, ore 15.00

Relatori:

S. Ecc. Mons. Angelo Comastri,
Arcivescovo di Loreto, Presidente del Comitato Italiano per il Grande Giubileo del 2000

Lorenzo Serri,
Segretario Generale G.M.G. 2000

Marcello Bedeschi,
Amministratore Generale G.M.G. 2000

Massimo Orselli,
Responsabile del Volontariato G.M.G. 2000

Comastri: Il mio compito è quello di introdurre velocemente la presentazione della Giornata Mondiale della Gioventù facendo una premessa sul senso del Giubileo. La notte di Natale il Papa dichiarerà aperto il grande Giubileo di fine secolo e di fine millennio. Man mano che si avvicina, sempre più, dobbiamo togliere lo sguardo dagli aspetti marginali e concentrare l’attenzione sul cuore, sul messaggio, sul senso del Giubileo. Noi cristiani non celebriamo il 2000, il secolo non ha bisogno di essere celebrato. Nel 2000 ci poniamo e poniamo al mondo la grande domanda: perché siamo arrivati fin qui? Nel mondo due secoli fa si è inserito qualcuno che non riusciamo a dimenticare; neanche chi non crede non riesce a dimenticarlo perché questo qualcuno ha spaccato la storia, e non è semplicemente un uomo: è l’eterno che è entrato nel tempo. Allora la storia ha una speranza, perché se la storia la facciamo solo noi uomini non c’è speranza. Nel 2000 ricordiamo che abbiamo bisogno di ritrovare la radice del tempo, la radice della cammino. Non c’è memoria, non c’è futuro senza memoria, come non c’è frutto senza il seme. La radice di tutto è Gesù Cristo.

Non si può immaginare quanto oggi, in questo mondo, in questa società soprattutto occidentale, dopo un secolo di illusioni e delusioni, anzi dopo più secoli di illusioni e delusioni, sia importante ritrovare il coraggio di dire: c’è la speranza, è Gesù Cristo

Fatta questa premessa vorrei ricordare che durante il Giubileo è stato preparato provvidenzialmente da tre anni; una vera ispirazione dello Spirito Santo ha consegnato a Giovanni Paolo II un triennio di preparazione teologica sul Figlio, sullo Spirito che è dono del Figlio, sul Padre che è il compimento del dono che Gesù ci ha fatto. In questi tre anni abbiamo rimeditato il mistero cristiano e pertanto, siamo preparati, per quanto è possibile, a vivere il grande evento giubilare. Ho viaggiato nelle diocesi d’Italia e devo dire che il tema trinitario è risuonato da una parte all’altra con insistenza, con competenza e con passione.

Tra i tanti eventi che ci saranno nell’anno giubilare è mio compito annunciare quello che accadrà a Loreto, dove contemporaneamente si ricorderà un compleanno importante. Nel 1920, infatti, Papa Benedetto XV dichiarò la Madonna di Loreto patrona di coloro che viaggiano nell’aria. Il viaggio nell’aria è un viaggio recente, nel 1903 è stato fatto il primo in cui i fratelli Wright non superarono i 260 metri. Sembrò, allora, qualcosa di straordinario. Era chiaro che sarebbe iniziata un’era nuova, un’epoca nuova, l’epoca del volo spaziale, l’epoca in cui l’uomo, dalla terra e dal mare, cominciava ad avere un altro campo di movimento. Venne subito spontaneo cercare un richiamo religioso a questa nuova fase del camminare dell’uomo e venne naturale, perché è venuta dal basso, la richiesta di nominare, di invocare la Madonna di Loreto come protettrice del volo. L’antica tradizione a Loreto considerava notizia certissima il volo dell’angelo nella casa di Loreto, il grande volo che ha portato la più grande notizia agli uomini. Per questo motivo molte saranno le manifestazioni che ricorderanno quest’ottantesimo anniversario: il 24 marzo, la vigilia dell’Annunciazione, una celebrazione solenne ricorderà l’atto del Papa.

A Loreto, in concomitanza con questo evento, si svolgerà anche la Giornata Mondiale della Gioventù: dono grandioso di Giovanni Paolo II per la diocesi nell’anno 2000. Questo Papa ha sentito come suo impegno l’attenzione ai giovani perché, in una società vuota, i più esposti sono proprio i giovani e ha lanciato la giornata come occasione per rilanciare l’entusiasmo di evangelizzazione, per riconsegnare Cristo ai giovani e i giovani a Cristo. Ho toccato con mano quanta attesa ci sia nei giovani: pochi giorni fa a Loreto ne sono passati 1000 provenienti soprattutto dall’est europeo. Sono arrivati nel cuore della notte e sono rimasti in preghiera nella piazza fino a notte; il giorno dopo sono entrati nel santuario alle 9.30 per una catechesi sul "sì" di Maria, e ne sono usciti all’ora di pranzo. Le giornate Mondiali della Gioventù sono partite sempre tra lo scetticismo e sono finite sempre con un alleluia generale. Anche per la giornata mondiale di Parigi, l’ultima, all’inizio si dava come cifra massima quella di 300.000 adesioni; durante la giornata i partecipanti sono stati 1.200.000. Non è vero che il giovane non sente, non reagisce, non cerca il Vangelo. Bisogna che si offra il Vangelo allo stato puro e che si ritrovi la forza di annunciare Gesù Cristo. Allora i giovani, non solo si entusiasmano, ma cantano e partono davvero rinnovati.

Serri: Prima di illustrare il programma di svolgimento di questa giornata mondiale della gioventù del 2000 volevo fare una premessa: si tratta di un appuntamento che ha una tradizione che parte dal 1985 e che ritorna a svolgersi a Roma, dopo il primo incontro, proprio in occasione del Giubileo. Per questo ed altri motivi sarà l’evento, almeno in termini numerici, più significativo dell’anno santo. Inizierà ufficialmente il 10 agosto del 2000; dal 10 al 14 i giovani provenienti da tutto il mondo verranno accolti da tutte le diocesi d’Italia e saranno intrattenuti con iniziative autonome. È stato solo chiesto che i giovani possano incontrare il vescovo della diocesi ospitante, che siano festeggiati dalla comunità locale e che possano anche avere un momento di confronto con le autorità civili. La prima celebrazione ufficiale sarà quella di accoglienza, in piazza San Pietro, il 15 agosto. Il Santo Padre, rispetto alle visite delle giornate mondiali precedenti, ha l’occasione nel 2000 di accogliere i giovani nella sua casa, nella sua diocesi.

Nei tre giorni successivi si svolgeranno, come nelle edizioni scorse, le catechesi: momenti liturgici, suddivisi per gruppi linguistici, che preparano all’incontro finale con il Santo Padre. Poiché la manifestazione si svolge all’interno delle celebrazioni del Giubileo il comitato organizzatore vuole che tutti i giovani facciano l’esperienza di incontrare l’apostolo Pietro nella sua tomba cioè nella Basilica di San Pietro: verranno costituiti tre gruppi e a turno ciascun gruppo parteciperà alla catechesi giubilare itinerante, cioè ad un pellegrinaggio guidato verso la Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio di questi tre giorni, nell’area di Roma, è previsto anche l’Incontra giovani: momenti di festa, di spettacolo, di cultura e di riflessione. A partire dal tardo pomeriggio dell’ultimo dei tre giorni si svolgerà una solenne Via Crucis che dalla Chiesa dell’Ara Cieli, attraversando il centro di Roma, si concluderà davanti al Colosseo.

Sabato 19 agosto ci si recherà nell’area dell’università di Tor Vergata e attenderà con una veglia la celebrazione eucaristica finale della domenica che conclude la XV Giornata Mondiale della Gioventù del 2000.

Bedeschi: Gli aspetti economici di questa giornata sono tra i più delicati perché investono un ambito organizzativo importante. Seguo le Giornate Mondiali della Gioventù dal loro inizio, del gruppo iniziale sono rimasto solo io, quindi conosco bene tutta la storia e anche le sofferenze che abbiamo patito per quanto riguarda gli aspetti economici. Sin dal primo momento abbiamo fatto in modo che la giornata dovesse essere il più possibile autofinanziata, o soprattutto dovevano essere i giovani a scoprire i canali per autofinanziarsi.

Per quanto riguarda l’appuntamento di quest’anno che non ha precedenti, abbiamo da affrontare due importanti aspetti finanziari: l’aspetto logistico delle grandi strutture, come Tor Vergata e l’accoglienza. Per quanto riguarda il primo chiediamo il contributo dello stato, per quanto riguarda il secondo dobbiamo occuparcene direttamente noi.

Per evitare che i giovani dei paesi più poveri debbano sobbarcarsi una spesa impossibile da onorare, abbiamo chiesto che i giovani europei con 10 dollari possano contribuire alle spese dei loro coetanei che vengono dal terzo mondo. Un’altra strada oltre quella dei contributi, non sufficienti a sopperire al bisogno, è quella delle sponsorizzazioni e della vendita di oggetti ricordo. Il Papa ci ha consentito in occasione della Giornata ad utilizzare un logo specifico che non fosse quello del Giubileo. Questo ci permetterà di vendere articoli come occhiali o T-shirt come ci è già capitato con grande successo a Denver e Parigi: i giovani amano, e sono giovani che abbiamo interpellato per formalizzare l’iniziativa, portarsi a casa un ricordo di un avvenimento al quale hanno partecipato.

Orselli: Vorrei sottolineare un altro aspetto che contraddistingue un evento come la Giornata mondiale della Gioventù, fondamentale dal punto di vista organizzativo, è il volontariato. Il Comitato italiano preposto a raccogliere le adesioni vuole precisare che il servizio che i giovani e i meno giovani faranno a Roma nell’agosto del 2000 è già partecipare concretamente nel significato e nella sua specificità alla Giornata stessa. Molti volontari dovranno far servizio in luoghi così lontani da Tor Vergata che non parteciperanno a nessun gesto specifico e quindi dovranno essere fortemente motivati a svolgere questo servizio.

Un altro aspetto importante che mi sembra significativo è che tutto questo viene fatto con un totale servizio di disponibilità, ossia i giovani volontari verranno a Roma per quindici giorni solo per essere di aiuto al milione e mezzo di giovani che verranno in quei giorni a Roma e a Tor Vergata.

Abbiamo stimato che il numero necessario sia di 25.000 volontari e siamo sicuri di non avere difficoltà a raggiungerlo. Per motivi di sicurezza, di assicurazione, di responsabilità, non possiamo accogliere volontari che non siano maggiorenni ad agosto del 2000. Verrà richiesto a tutti una permanenza minima di quindici giorni, dal 5 al 20 agosto, mentre ad alcuni verrà chiesto per un periodo precedente, per avviare gli allestimenti dei luoghi di accoglienza in particolare, e per un periodo successivo, per smantellare quello che è stato costruito. Il servizio verrà organizzato in squadre di massimo trenta componenti con diversi compiti: accoglienza nei luoghi di culto, distribuzione del vitto, controllo degli alloggi, organizzazione dei trasporti, servizio d’ordine nei luoghi delle manifestazione, ai servizi tecnici generali. Tutte le squadre saranno guidate da un capo équipe che avrà la diretta responsabilità del servizio e delle persone che verranno a lui assegnate. Il tutto verrà coordinato attraverso capi area e capi settore che faranno riferimento al Centro del volontariato. Ad ogni volontario verrà garantito vitto, alloggio, l’assicurazione, i trasporti su Roma, la divisa e tutta le attrezzature necessarie per svolgere il servizio di volontariato.

Comastri: Mi sia permesso esprimere un unico pensiero: la prima creatura umana che ha vissuto l’evento del Giubileo è Maria di Nazareth. Maria è la creatura che si è aperta totalmente a Dio Salvatore e il suo cuore è diventato la casa di Dio, la culla dell’eterno. Il Giubileo del 2000 quindi ha come premessa dei 2000 anni dell’incarnazione di Gesù Cristo il sì di Maria. Guardiamo a lei per imparare lo stile del sì, guardiamo a Maria per diventare ospitali, totalmente ospitali nei confronti di Dio Salvatore che attraversa tutta la storia e la redime tutta.