Martedì, 27 agosto, ore 23

INCONTRO DI PREGHIERA

Partecipa:

S.E. Mons. Jaroslav Skarvada

L'incontro si è svolto nel Duomo di Rimini. Alla celebrazione dei Vespri in lingua slava, con la partecipazione del coro di Russia Cristiana, è seguita una meditazione, della quale riportiamo una sintesi, di Mons. Skarvada sull'Enciclica "Slavorum Apostoli".

Mons. J. Skarvada:

Quest'anno, come forse avete letto o sentito, sono 1100 anni che in Moravia, nel cuore della Cecoslovacchia, morì il grande apostolo, uno dei due apostoli degli Slavi, San Metodio. lo sono venuto qui a parlarvi di lui come di uno che viveva lontano, anche se oggi è anche vostro patrono, perché, come sapete, Giovanni Paolo II lo ha nominato insieme con Cirillo e con San Benedetto, patrono di Europa...Se voi guardate la carta geografica, allora vedete che la Cecoslovacchia sta proprio ai confini con la Germania... E là in quei paesi, praticamente nella mia patria, esistevano già le chiese, vi erano i preti, franchi, germanici, però non vi era la Chiesa, non vi era la comunità dei cristiani, perché la gente non accettava questo vangelo predicato in una lingua che non capiva. E quella volta vi fu un principe molto illuminato e intelligente, il quale voleva diventare cristiano ma non voleva il Cristianesimo in questa forma. Allora mandò un'ambasceria a Costantinopoli, per chiedere da là missionari capaci di parlare nella lingua della nazione...Da Costantinopoli mandarono due fratelli, il primo era una specie di professore universitario, lo chiamavano il filosofo, il suo nome era Costantino, e poi, diventato monaco, si chiamò Cirillo. Il suo fratello più anziano, Metodio, era un ex arconte, cioè un governatore, prefetto di una provincia, un uomo di legge. Nelle antiche leggende slave si legge, e lo ripete anche il Santo Padre nell'Enciclica "Slavorum Apostoli", che i due si dissero: "Anche per questi popoli è maturato il tempo della elezione". Così come nell'Antico Testamento il popolo eletto erano gli Ebrei, (poi il Cristianesimo si diffuse tra i Greci, e tra i Romani, ecc.), ecco, ora si è adempiuto il tempo perché anche queste popolazioni slave divengano cristiane.. Non sono andati là per ellenizzarli, dunque, per portare la cultura, la lingua la liturgia greca, ma per portare il Vangelo di Gesù Cristo, questa lieta notizia che in mezzo agli uomini è il Figlio di Dio, che l'uomo ha una immensa dignità, perché il suo fratello è il Figlio di Dio onnipotente. Sono venuti a gettare appunto questo seme del Vangelo, perché attecchisse in quella terra. Per questo motivo, prima di arrivare, hanno tradotto nella lingua slava il Vangelo di S. Giovanni e pian piano tutta la Sacra Scrittura e tutta la liturgia. Ed è avvenuto un miracolo:... la nazione si è convertita, Cirillo e Metodio hanno fondato una scuola di chierici e dopo quattro anni sono andati a Roma per presentarsi al Papa e farsi ordinare sacerdoti. Grazie a loro, la Chiesa ha incominciato a vivere. Cirillo a Roma morì, Metodio fu mandato dal Papa in Moravia, poi tornò per essere ordinato Vescovo dal Papa e ancora in Moravia, per suggellare la sua opera con la croce. La Chiesa cresce nella croce e così anche Metodio, quando arriva, viene arrestato dai vescovi bavaresi e deportato nella terra degli Svevi, dove rimase due anni e mezzo, fino a quando il Papa non mandò un certo vescovo Paolo da Ancona a cercarlo e liberarlo. Tornato in Moravia tutto ricominciò, la Chiesa di nuovo rifiorì. Il 6 aprile del 1885 Metodio muore, l'impero moravo fu distrutto, e i suoi discepoli furono cacciati via. Alcuni si rifugiarono a Cracovia, altri nella odierna Jugoslavia, altri in Bulgaria e alcuni furono addirittura venduti come schiavi. Gesù ha detto che se il granellino, il seme, non cade in terra e non muore, rimane solo, ma se muore porta molto frutto. Anche l'opera di questi due apostoli doveva, praticamente, morire, ma proprio perché è morta ha portato frutto e questi loro discepoli si sono diffusi per tutto il mondo slavo, sono andati fino a Kiev, ed hanno evangelizzato tutte le popolazioni slave. Purtroppo proprio in mezzo a queste popolazioni è avvenuto lo scisma, così alcuni di noi Cechi (i Polacchi che hanno ricevuto il cristianesimo dai Cechi) sono rimasti Latini sotto Roma, gli altri Russi sono rimasti Bulgari, una parte dei Serbi è rimasta sotto Costantino. Come sapete, alla fine dell'anno '80 il Papa Giovanni Paolo Il ha nominato questi due fratelli patroni d'Europa, e io credo che sia stata una cosa giustissima, non perché lui è uno degli Slavi, ma perché loro veramente sono Apostoli d'Europa. Si potrebbe prendere di nuovo la carta geografica: l'Europa non finisce all'Elba come è stato deciso a Yalta, anche i Polacchi, i Cechi, gli Ucraini, i Russi, anche le popolazioni della Jugoslavia appartengono all'Europa e numericamente sarebbero la maggioranza e anche loro hanno avuto le stesse radici cristiane, come il resto d'Europa. Nell'Enciclica del Santo Padre, nelle antiche leggende sulla morte di S. Metodio, si dice che alla sua morte furono celebrati i servizi divini in greco, latino e slavo. Proprio in quelle terre si riuniva, in un certo senso, la cultura occidentale e orientale. Ne è un esempio il Vescovo di Praga S. Adalberto che, educato e formato da un prete discepolo di S. Cirillo e Metodio, conosceva la lingua slava ma aveva anche una formazione latina, e fu il primo benedettino slavo a fondare un monastero benedettino a Praga. Proprio là si fonde la tradizione benedettina dell'Occidente con quella orientale di Cirillo e Metodio, padri dell'Europa cristiana e maestri dell'evangelizzazione. Questa opera evangelizzatrice dei due fratelli è il modello di una perfetta e ben riuscita inculturazione. Hanno portato il Vangelo, ma non ci hanno trasformato in Greci; non ci hanno imposto la cultura, la loro lingua, ma hanno fatto sì che proprio la cultura indigena potesse svilupparsi e fiorire: questo rimane un esempio per ogni missionario della Chiesa. Infine, lo dice anche il Papa nell'enciclica, loro sono ed erano operatori dell'unione. Sono venuti da Costantinopoli, erano amici e in parte discepoli di Fuzio, nei tempi in cui lo scisma non esisteva ma si preparava, e andarono dalla Moravia a Roma per ricevere l'approvazione del Papa, rendendosi conto del fatto che quel territorio è di S. Pietro, S. Metodio, prima di morire, visita Roma e Costantinopoli, proprio per dimostrare l'unità della Chiesa ... che stava tanto a cuore a questi due apostoli e che sta tanto a cuore al Papa. Terminiamo la meditazione con la preghiera con cui il Papa chiude l'Enciclica: "O Dio grande, uno nella Trinità, io ti affido il retaggio della fede nelle Nazioni slave: conserva e benedici questa tua opera! Ricorda, o Padre Onnipotente, il momento nel quale, secondo la tua volontà, giunse per questi popoli e per queste Nazioni la "pienezza dei tempi" e i santi missionari di Salonicco adempirono fedelmente il comando che il tuo Figlio Gesù Cristo aveva rivolto ai suoi apostoli; seguendo le loro orme e quelle dei loro successori, essi recarono nelle terre abitate dagli Slavi la luce del Vangelo, la Buona Novella della salvezza, e davanti a loro, testimoniarono: che Tu sei Creatore dell'uomo, che ci sei Padre ed in te noi uomini siamo tutti fratelli; che per mezzo dei Figlio, tua -Parola eterna, hai donato l'esistenza a tutte le cose ed hai chiamato gli uomini a partecipare alla tua vita senza fine; che hai tanto amato il mondo da fargli dono del tuo Figlio unigenito, il quale, per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo; che, infine, hai inviato lo Spirito della potenza e della consolazione, perché ogni uomo, redento da Cristo, potesse in lui ricevere la dignità di figlio e diventare coerede delle indefettibili promesse, da te fatte all'umanità! Il tuo piano creatore, o Padre, culminato nella Redenzione, tocca l'uomo vivente e abbraccia l'intera sua vita e la storia di tutti i popoli. Esaudisci, o Padre, ciò che da Te implora oggi tutta la Chiesa e fa che gli uomini e le Nazioni, che, grazie alla missione apostolica dei santi Fratelli di Salonicco, conobbero e accolsero Te, Dio vero, e mediante il Battesimo entrarono nella santa comunità dei tuoi figli, possano continuare ancora, senza ostacoli, ad accogliere con entusiasmo e fiducia, questo programma evangelico e a realizzare tutte le proprie possibilità umane sul fondamento dei loro insegnamenti! Possano essi seguire, in conformità alla propria coscienza, la voce della tua chiamata lungo le vie loro indicate per la prima volta undici secoli or sono! La loro appartenenza ai Regno del tuo Figlio non possa esser considerata da nessuno in contrasto col bene della patria terrena! Possano rendere a te la lode dovuta nella vita privata e in quella pubblica! Possano vivere nella verità, nella carità, nella giustizia e nel godimento della pace messianica, che abbraccia i cuori umani, le comunità, la terra e l'intero cosmo! Consci della loro dignità di uomini e di figli di Dio, possano avere la forza di superare ogni odio e di vincere il male col bene! Ma anche a tutta l'Europa, o Trinità Santissima, concedi che per intercessione dei due santi Fratelli senta sempre maggiormente l'esigenza dell'unità religioso-cristiana e della fraterna comunione di tutti i suoi popoli, così che, superata l'incomprensione e la sfiducia reciproca e vinti i conflitti ideologici nella comune coscienza della verità, possa essere il mondo intero un esempio di giusta e pacifica convivenza, nel mutuo rispetto e nell'inviolata libertà". Amen.