venerdì 31 agosto, ore 15.00

INCONTRO NAZIONALE DEL "CLAN DEGLI INGEGNERI"

PROMOSSO DALLA COMPAGNIA DELLE OPERE

Al "Clan" fanno riferimento circa 300 ingegneri che si riconoscono nell’idea di "criterio ideale ed amicizia operativa" della Compagnia delle Opere. Nel corso dell’incontro tre aderenti del Clan sono stati invitati a raccontare la loro recente esperienza professionale quale contributo ad un paragone che consenta una crescita professionale ed umana. L’ing. P. Zanella opera nel settore dell’automazione industriale da una decina d’anni. Dopo aver accennato alle proprie competenze professionali e all’esperienza lavorativa come dipendente nel settore "ricerca e sviluppo" di un’azienda del settore macchine per lavorazioni di materie plastiche, egli ha centrato il proprio intervento sul recente salto per mettersi "in proprio". Il passaggio da dipendente a lavoro autonomo è spesso il sogno (e tale permane) di molti ingegneri. In Zanella il desiderio è nato ed è stato condiviso dentro un’amicizia stringente e operativa con altri amici per costituire insieme una società a Milano nel settore dell’automazione industriale. Il luogo che sta sorgendo ha contenuti così profondamente legati all’appartenenza ad una medesima storia di fede, da rendere realisti e creativi nell’approccio della realtà del lavoro. Il racconto dell’ing. R. Petrali è quello di un giovane che ha passato altri due anni nei cantieri in Turchia per conto della propria società. Il progetto è la realizzazione di un’autostrada nella zona sud-est del Paese. Il bilancio di questo periodo è estremamente positivo negli aspetti più diversi: dall’oggetto del lavoro (l’autostrada) all'ufficio di progettazione (gente di nazioni diverse), dal vivere a lungo lontano da esse all’incontro con una cultura radicalmente diversa (turchi, mussulmani). Nel raccontare quest’esperienza, Petrali saltava dagli aspetti puramente ingegneristi (ad es.: l’organizzazione di un gruppo di progetto all’estero) a quelli relativi al vivere quotidiano e al poco tempo libero (si lavorava sempre fino a tardi). L’arrivo ad Adana (sede di lavoro) di un amico della comunità (ing. Martini) dopo alcuni mesi ha radicalmente cambiato le prospettive: la loro amicizia è diventata luogo di testimonianza cristiana e continuo stimolo ad una presenza missionaria, fino a fare la scuola di comunità" con alcuni giovani turchi. Nel corso del terzo intervento, l'ing. P. Cederle ha sintetizzato la sua breve storia professionale (4 anni) ed il contributo che egli ha dato alla nascita di due società nel settore informatico. Le due società (una a Milano e l'altra a Bologna) adottano ora un’unica attività di marketing e commerciale potendo presentare un'azienda di circa quindici esperti nel settore. Anche in questo racconto, come punto centrale è emersa la passione per la professione, cresciuta e condivisa con amici tesi a costituire un luogo che testimoniasse (dentro la passione per il lavoro e la creatività) ciò che più sta a cuore: l’avvenimento cristiano. Ha concluso l’incontro Bosetti: le testimonianze ascoltate mettono in risalto persone che, pur così "prese" dal proprio lavoro, rendono possibile l’esperienza dell’unità della persona, senza distinzione tra competenze e amicizia del movimento. C’è bisogno d’ingegneri buoni che testimonino Cristo attraverso quest’unità.