Itinerari del Giubileo

 

 

 

 

Mercoledì 27, ore 11.30

Relatori: Luciano Schifone, Riccardo Ventre,

Giampiero Bocci, Assessore al Turismo Presidente della Provincia di Caserta

Assessore al Turismo della Regione Campania

della Regione Umbria

 

 

 

 

 

 

Bocci: La Regione Umbria, in riferimento all’evento del Giubileo, ha creato varie strutture, d’intesa con i vescovi dell’Umbria; le linee programmatiche di questo lavoro sono rivolte soprattutto ad affrontare due questioni.

La prima è l’organizzazione in modo efficiente dell’accoglienza dei grandi flussi aggiuntivi di visitatori che presumibilmente vedrà l’Umbria al centro dell’attenzione dopo Roma.

La seconda è cogliere l’opportunità del Giubileo per valorizzare a livello internazionale il patrimonio culturale, storico e artistico dell’Umbria, che rappresenta uno degli elementi principali della nostra regione.

Abbiamo fatto anche altre scelte, innovative rispetto alla politica istituzionale di questi anni: la scelta di prevenire la congestione (una delle preoccupazioni maggiori, soprattutto in riferimento ad Assisi), la scelta di affrontare l’evento del Giubileo non preoccupandoci tanto di capire che tipo e che quantità di affluenza di visitatori ci sarà, ma di gestire in maniera qualitativamente elevata questo arrivo di pellegrini, la scelta di favorire soprattutto in questa nostra sfida un processo unitario dell’intera regione (non politiche di pezzi del territorio regionale che si presentano all’evento ma un pacchetto che riguardi l’identità e l’insieme della regione).

Un’altra scelta importante è quella di creare più servizi che opere pubbliche, di evitare una politica del pubblico, che prevede mega strutture, mega opere pubbliche, cattedrali nel deserto (come per i mondiali di calcio di qualche anno fa), ma di pensare soprattutto ai servizi e alla qualità dei servizi da garantire per i pellegrini e i turisti che sceglieranno di venire in Umbria, e di realizzare per questo più infrastrutture leggere che grandi opere, di puntare all’accelerazione di alcuni interventi infrastrutturali minori realizzabili in questi anni che ci separano dal Giubileo.

 

 

Schifone: Il Giubileo non può e non deve essere considerato un evento esclusivamente romano: questa è una riflessione su cui si è convenuto da più parti, anche se le conseguenze politiche di questa riflessione non si sono ancora manifestate. Il Giubileo ha come obiettivo la città di Roma, ma è parte della concezione del Giubileo l’idea del pellegrinaggio, del passaggio, del viaggio attraverso l’Italia, inteso anche come evoluzione spirituale attraverso un cammino.

Roma non può accogliere da sola un evento di questa portata perché rischierebbe di scoppiare se decine di milioni di pellegrini dovessero fermarsi solo esclusivamente su Roma. Occorre quindi pensare al Giubileo più come viaggio, più come pellegrinaggio attraverso l’Italia per arrivare a Roma piuttosto che come obiettivo fisso romano.

La Regione Campania ha promosso, in vista del Giubileo, un comitato e una serie di servizi: promuoverà in seguito un programma per rimuovere quelle difficoltà amministrative per le licenze, le autorizzazioni, per le concessioni edilizie che sono necessarie. Le regioni possono assumere un ruolo guida, propositivo in questo evento, così come anche un ruolo di attenzione verso i privati, per consentire i finanziamenti per attività o iniziative di carattere privato.

 

 

Ventre: Come Provincia di Caserta, abbiamo cercato di coniugare queste esigenze, di ottenere finanziamenti, per creare infrastrutture con l’intenzione di dare un contributo tutto nostro al Giubileo. Abbiamo infatti interpretato il Giubileo nel significato più pieno del Giubileo ebraico, come rivisitazione delle coscienze, come momento di introspezione e di lettura dell’uomo. Poiché la nostra realtà provinciale vive un momento di estremo disagio (una criminalità organizzata molto agguerrita che fa proseliti di giorno in giorno, una disoccupazione elevatissima, disoccupazione di ritorno per via delle industrie che chiudono), abbiamo immaginato, proprio per l’incarnazione di sacro e profano che si realizza nel Giubileo, di chiedere a questo evento di poter essere aiutati a ritrovare la nostra identità, di uomini e di provincia.

Noi immaginiamo di coinvolgere in questo cammino le associazioni di volontari che sono numerose e qualificate nella nostra provincia, gli enti locali, i comuni, e soprattutto la scuola, attraverso un processo di formazione dei giovani, attraverso la spiegazione dell’essenza vera del Giubileo, affinché il giovane non immagini di vedere il Giubileo soltanto in termini di costruzione di strade, di miglioramento di qualche basilica. Cerchiamo di stimolare le comunità locali ad attrezzarsi anche dal punto di vista dell’accoglienza, stimolando soprattutto il ritorno dell’emigrato, del pellegrino emigrato che ritorna e rivisita o visita per la prima volta i suoi luoghi d’origine.

Il nostro obiettivo fondamentale è quello di creare questa coscienza del Giubileo, dell’Anno Santo: un cammino faticoso, improbo, che richiede la partecipazione sentita e convinta di tutti.