Giovedì, 29 agosto

IL PROGRESSO CIECO

partecipano:

Jerome Lejeune,

medico e genetista, membro della Pontificia Accademia delle Scienze,

Albert Tevoedjré,

sociologo ed economista, fondatore dell'Associazione Mondiale di Prospettive Sociali.

Solo un coerente impegno morale, vissuto nella certezza della sacralità della vita, può salvarci dalla cecità del progresso che viviamo, darci occhi per vedere e cuore aperto per amare.

J. Lejeune:

In margine agli sviluppi della tecnologia, si osserva attualmente una curiosa evoluzione del senso che si dà alle parole. Quale innovatore sufficientemente ardito si azzarderebbe a parlare di morale della riproduzione? Attualmente diciamo etica. E, nonostante i due termini, uno latino e l'altro greco, abbiano lo stesso valore semantico, essi non rappresentano più la stessa "merce". Colui che parla di morale intende che le parole dovrebbero conformarsi a delle leggi superiori, mentre, colui che parla d’etica sottintende che le leggi dovrebbero conformarsi ai costumi. Per quanto riguarda per perpetuare la nostra specie, cioè fare dei bambini, gli uomini etici del cambiamento sostengono che il nostro giudizio dipende dallo stato delle tecniche. Che appaia un metodo nuovo e che il comportamento etico debba, secondo loro, di conseguenza modificarsi...La vita ha una storia lunghissima, ma ogni individuo ha un inizio ben preciso: il momento della fecondazione. Tutta la biologia c’insegna che i bambini sono uniti ai loro genitori tramite un legame materiale poiché è dall'unione della cellula femminile (l'ovulo) con la cellula maschile (lo spermatozoo) che emerge un nuovo membro della specie. Questo legame materiale è la lunga molecola del DNA Questo nastro, lungo circa un metro, è suddiviso in pezzetti (23 nell'essere umano) e ogni segmento è minuziosamente ripiegato e attorcigliato per formare un bastoncino, ben visibile al microscopio, un cromosoma. Non appena i 23 cromosomi paterni incontrano i 23 cromosomi materni, tutta l'informazione genetica necessaria e sufficiente per specificare ognuna delle qualità innate del nuovo individuo si trova raggruppata. L'informazione, anche se il bambino dovrà svilupparsi per nove mesi nel seno della madre. La fecondazione extracorporea dimostra che l'essere umano ha inizio nel momento della fecondazione. Quest’affermazione non è né un'ipotesi formulata da teorici, né un'opinione formulata da teologi, ma una constatazione sperimentale. In condizioni naturali, l'ovulo maturo è espulso dall'ovaio per la rottura del follicolo che lo conteneva. La tuba (che collega l'ovaio all'utero) in quel momento lo riceve. All'interno di questo canale l'ovulo migra verso l'utero e incontra sul suo cammino lo spermatozoo che, tra milioni d'altri, lo feconderà. Alla fine del viaggio, sei o sette giorni dopo la fecondazione, l'ovulo fecondato, che si divide febbrilmente, e già si organizza come minuscolo embrione di un millimetro e mezzo di diametro, s’installa nella mucosa uterina attraverso le sue villosità coriali e continua la sua crescita fino al momento del parto. Proprio perché la fecondazione normale avviene in un tubo che contiene un liquido in cui l'ovulo e gli spermatozoi navigano liberamente, la fecondazione extra-corporea è possibile. Evidentemente la fecondazione in vitro utilizza un tubo di vetro anziché un tubo di carne, ma il processo è identico. All'inizio, la fecondazione artificiale, fuori dell’organismo materno è stata proposta per aggirare un ostacolo. Talvolta capita che le tube siano chiuse, il più delle volte a causa di un'infezione locale; le malattie veneree svolgono un grande ruolo in questo tipo di sterilità femminile. Questa ostruzione impedisce allo spermatozoo di raggiungere l'ovulo e quest'ultimo non può raggiungere l'utero. Per evitare questa difficoltà l'ovulo maturo è prelevato tramite la paroscopia ed aspirato delicatamente in un fine tubicino di plastica. In seguito esso è collocato in una provetta contenente un ambiente fisiologico e conservato a 370. L'addizione di spermatozoi provoca la fertilizzazione. Dopo tre giorni di sviluppo nella sua provetta l'embrione viene nuovamente aspirato in un sottile tubo di plastica che viene delicatamente inserito nel collo dell'utero della madre. Così deposto nella cavità uterina, esso continua qui il suo sviluppo come se vi fosse pervenuto per via normale. Questo spiega perché il dott. Edwards e il dott. Steptoe hanno potuto osservare in vitro il primissimo inizio dell'incredibilmente giovane Luisa Brown che posero, qualche giorno più tardi, nel seno di sua madre. Grazie alla conoscenza delle leggi fondamentali della vita, essi erano assolutamente certi che questo embrione minuscolo non era né un tumore, né un animale, ma sicuramente un essere umano nella sua più estrema giovinezza. Con i più di mille casi di fecondazione extracorporea già registrati nel mondo, una doppia evidenza si impone. L'embrione umano si sviluppa interamente da solo, per proprie virtù ed è dotato di un’incredibile vitalità, che permette all'embrione umano di svilupparsi anche al di fuori del suo ambiente naturale. In condizioni naturali, l'embrione che naviga nel liquido della tuba uterina continua il suo sviluppo e mette in opera la propria organizzazione per sopravvivere autonomamente per una settimana. Oltre questo termine, l'annidamento diventa assolutamente indispensabile ma la mobilità dell'ovulo è talmente rilevante che la mucosa uterina non è assolutamente indispensabile. L'annidamento nella tuba, anziché nell'utero, permette una crescita nella norma fino ad uno due mesi. Durante queste gravidanze tubariche, extra uterine, il feto, grande appena come un pollice, è normale; egli nuota nel sacco amniotico, meglio, sembra che faccia il saltimbanco. Il rischio è che la sua crescita rompa le pareti tubariche che non sono in grado di dilatarsi come lo farebbe l'utero. Da qui la necessità di un intervento chirurgico che salvi la madre senza poter salvare il bambino, poiché noi non possediamo ancora dei mezzi artificiali capaci di intervenire sui bisogni di un essere così giovane...Protetto dalla sua capsula di sopravvivenza, l'essere umano precoce possiede la stessa mobilità e l'autonomia di un astronauta nel suo scafandro spaziale. Rimane indispensabile una alimentazione mediante fluido vitale fornito dai capillari materni. Non è ancora stato inventato alcun distributore artificiale di fluidi. Ma se si presentasse la possibilità di fornire questi alimenti fluidi, ne seguirebbe uno sviluppo completo extra-uterino. Questa "ectogenesi" sarebbe l'ultima prova che il bambino appartiene a se stesso...Per permettere una conservazione nel tempo, si utilizza molto spesso una refrigerazione progressiva delle cellule vive, che così rispettano il loro prezioso edificio molecolare. Ad una bassissima temperatura (- 196 gradi in azoto liquido) la vibrazione degli atomi è estremamente debole. Per così dire, il tempo è sospeso. Lo sperma così congelato dal freddo intenso, può essere conservato per anni. Dopo un prudente riscaldamento, gli spermatozoi ritrovano tutte le loro capacità d’intrepidi navigatori. In veterinaria le banche di sperma sono d’uso corrente. Oltre alla possibilità di ottenere così una numerosa discendenza ad un soggetto selezionato e di fecondare le femmine a distanza, questa refrigerazione permette di dare un giudizio sulle qualità di un riproduttore dopo la prima discendenza ottenuta, prima di intraprendere una utilizzazione più massiccia.., eventualmente molto tempo dopo la morte del donatore. Il congelamento di spermatozoi umani non solleva particolari difficoltà tecniche e tutti conosciamo la triste rivendicazione di una donna che domandava di essere fecondata con lo sperma conservato di suo marito ormai morto. Una simile fecondazione postuma solleva gravi questioni poiché la fabbricazione deliberata d’orfani artificiali pare poco rispettosa dell'interesse del bambino. L'inseminazione a distanza permette anche di porre rimedi alla separazione degli sposi. Durante la guerra di Corea, parecchie migliaia di bambini furono concepiti in questo modo a distanza con dei G.I. S., procurando così alle loro mogli una discendenza legittima (salvo errori di scambio di provette). Attualmente si parla molto di "madri in affitto" fecondate artificialmente con lo sperma di un uomo la cui moglie è sterile. Nove mesi più tardi, e dietro compenso in denaro, la madre biologica è costretta a consegnare alla coppia il bambino che ha concepito. E questa una curiosa impostura che conduce a produrre, per l'interposizione di una siringa, dei bambini adulterini che la madre biologica scambia poi con del denaro! Si maschera così, sotto il termine di "madre in affitto", un'autentica vendita di bambini. Quanto alla propaganda fatta riguardo alle banche del seme che fornirebbero un seme selezionato proveniente da ex Premi Nobel è preferibile non parlarne! Stranamente, l'ovulo è estremamente fragile e non sopporta il congelamento, o così sembra. Ciò spiega la mancanza totale di banche di ovuli. In compenso, fin dal momento della fecondazione, l'essere nuovo acquista una naturale mobilità e la congelazione di embrioni è facilitata negli animali. Anche nell'uomo la tecnica è perfetta e così sono nati due bambini normali dopo un periodo di tempo in cui l'ovulo fecondato era stato congelato. Questa diversa resistenza tra l'ovulo da una parte e l'uovo fecondato dall'altra, è una indicazione supplementare della straordinaria continuità dello stato determinato dalla fecondazione. Se si apre la membrana pellucida e si divide in due parti l'embrione qualche giorno dopo la fecondazione, diventa possibile ricollocare ognuna delle due masse cellulari in una membrana pellucida individuale, (prelevata a spese di altri embrioni). Immediatamente, ogni massa cellulare riordina la sua crescita ed in questo modo sono stati prodotti gemelli identici di ovini e bovini. Non sembra, attualmente, che questa tecnica sia stata utilizzata nell'uomo, ma alcuni spingono vivamente per la sua applicazione. Il loro scopo non è una moltiplicazione vegetativa, una clonazione, ma un protocollo di controllo della costituzione dei gemelli. Lo scenario è così previsto: -Uno dei gemelli è congelato nell'attesa di essere annidato più tardi. L'altro gemello è messo in incubatrice per un po' di tempo, affinché il suo corredo cromosomico, la qualità del suo sviluppo e le particolarità delle sue reazioni biochimiche possano essere analizzate. Se il gemello così sacrificato soddisfa i controlli di normalità, il gemello risparmiato sarà impiantato in occasione di un ulteriore ciclo. Invece, se il gemello sacrificato è dichiarato anormale, il gemello assopito non sarà risparmiato più a lungo. Secondo i promotori, questo procedimento dovrebbe assicurare la nascita di bambini normali, anche da una madre che corre rischi genetici importanti. Un semplice calcolo mostra che un tale procedimento non ha che una piccola percentuale di possibilità di riuscita, portando inoltre l'eliminazione da 20 a 40 embrioni per nascita. L'embrione precoce, mantenuto in stato di vita sospesa con refrigerazione, può essere conservato fino a che un ciclo uterino favorevole si presenti. D'altra parte non è necessario che l'utero recettore sia quello della donna che ha fornito l'ovulo. Sono già nati due bambini, che erano stati prelevati come embrioni dalla tuba uterina della loro madre biologica e collocati nell'utero di una nutrice-uterina. Numerose varianti sono proposte. Per esempio una vedova potrebbe risvegliare a titolo postumo un bambino "addormentato" che essa aveva concepito precedentemente con suo marito. Si sa che recentemente un tragico incidente si è prodotto. Due genitori che avevano affidato i loro embrioni al freddo, hanno trovato la morte in un incidente aereo, lasciando così due possibili bambini orfani. Altra eventualità: una donna, le cui ovaie siano inattive ma il cui utero sia in buono stato, potrebbe accogliere il bambino di una altra donna. Viceversa una donna la cui salute non potesse sopportare gravidanza o il cui utero non fosse funzionale, potrebbe affidare il suo bambino a una nutrice uterina. Nello stesso modo una donna che ha ambizioni di carriera potrebbe evitare in questo modo la scomodità della gravidanza. La gestazione per procura comporta gravi riserve. Questa pratica romperebbe gli ultimi legami tra le generazioni. Fino ad oggi, nonostante le vicissitudini delle passioni, una certezza persiste: il bambino che la donna mette al mondo è suo. In caso di prestito uterino, la nutrice uterina porterebbe per nove mesi e poi metterebbe al mondo un bambino che non sarebbe il suo. Senza alcun dubbio questa tecnica è efficace con i bovini. Dei piccoli embrioni di razza Charolles, spediti congelati in America e impiantati in uteri di mucche americane, divengono eccellenti mucche di Charolles, senza ricevere alcun carattere della loro incubatrice. Ma quello che pare ottimo per le mucche e i vitelli può non essere accettabile per i bambini e le loro madri. La vitalità dell'embrione precoce gli permette di sopportare numerose difficoltà. Si può ad esempio (nei topi per il momento) unire cellule provenienti da due embrioni diversi. Riunite in una sola zona pellucida le due masse cellulari cooperano per costruire insieme un animale composito, "una chimera". Al meglio delle nostre conoscenze si sono potuti unire due eredità cellulari e anche tre, ma non più di tre. Ora durante le prime separazioni dell'uovo fecondato, si osserva che la prima divisione dà ben due cellule, ma che la seconda divisione non ha luogo che su una delle due cellule figlie, da cui uno stato transitorio chiaramente evidente, costituito da tre cellule proprio all'inizio della loro esistenza. Non è escluso, anche se questa nozione resta ipotetica, che questo stadio ternario abbia a che fare con il processo di individuazione...Anche se le possibilità di mescolanze si trovano limitate ai primissimi stadi della vita e a due o tre eredità cellulari, alcuni si domandano se non sarebbe interessante unire un "embrione d'artista" con un "embrione d'atleta" e uno "di scienziato" (supponendo che tali qualità siano definibili geneticamente).Non si creerebbe così una sorta di superuomo? E se la manipolazione del DNA entra in scena, non si potrebbe, con l'inserimento di sequenze speciali, introdurre nell'embrione delle doti eccezionali che porterebbero alla nascita di individui superiori? Tali finzioni non hanno alcuna provenienza dalla conoscenza scientifica; queste favole per bambini non meritano una grande discussione: per concepire uomini più saggi di noi, dovremmo già essere più saggi di quegli uomini! Un'altra proposta consiste nell'utilizzare degli embrioni come materiale sperimentale. In effetti, per aumentare il rendimento dell'intervento, gli specialisti stimolano le ovaie della donatrice con diverse preparazioni ormonali. Essi ottengono così la maturazione da quattro a sette ovuli (o anche più) durante un solo ciclo ovarico. Se questi ovuli sono tutti fecondati in vitro, non possono però essere tutti impiantati in un solo utero, poiché i rischi di una gravidanza quadrupla o settupla sono estremamente elevati. La maggioranza degli specialisti pensano che non si debbano impiantare più di tre embrioni alla volta. Le statistiche mostrano che la probabilità di una gravidanza è approssimativamente del 20% quando un solo embrione è impiantato; del 30% se due embrioni sono utilizzati e del 40% se tre sono inseriti nello stesso utero. Alcuni specialisti si rifiutano di fertilizzare più di tre ovuli al fine di impiantarli tutti. Altri ne fecondano più di tre, e ottengono così degli embrioni "in surplus" che si propongono di utilizzare come materiale sperimentale. Essi pensano di accrescere con ciò le nostre conoscenze sulla embriologia. A questo punto è necessario notare che nessun protocollo proposto permette di affermare che la medesima conoscenza non potrebbe essere acquisita compiendo sperimentazioni su un embrione di primate (scimpanzé ad esempio). Ma l'argomento economico, di cui si parla raramente, è terribilmente importante. Un embrione di scimpanzé costa tantissimo; mentre la vita umana non ha un prezzo! Un'altra Scuola afferma che la messa in coltura di embrioni permetterebbe di confezionare dei " pezzi di ricambio" che servirebbero successivamente a curare bambini e adulti. In modo particolare si stanno sperimentando linee di ceppi cellulari per dei trapianti di midollo osseo o di tessuti diversi. Sebbene i trapianti siano molto utili (e siano già utilizzati a partire da donatori adulti volontari), il loro prelevamento non è possibile che con dei feti in avanzato stato di sviluppo, aventi cioè già parecchie settimane di vita intrauterina. Come Brungs ha ben detto, con la fecondazione extra-corporea siamo arrivati dal sesso senza bambini, ai bambini senza sesso, ma il sesso mantiene il suo interesse. La scelta del re è: un bambino, poi una bambina. La scelta del benpensante o addirittura della femminista è: innanzitutto un maschio. Se la scelta fosse lasciata libera ne risulterebbe un incredibile soprannumero di maschi! Certo, questo pericolo non ci minaccia immediatamente poiché tutti i "metodi" sono finora inoperanti. Ma se si trovasse una tecnica, la Società non avrebbe il diritto di disinteressarsi di una tale catastrofe. Un popolo che perde le donne non può mantenersi. Sono le madri che innanzitutto ritrasmettono la civiltà. Quindi, per non interferire nella libera scelta, e per non favorire nessuno, gli enormi calcolatori della democrazia pianificata dovrebbero come ha ben fatto notare Jean de Grouchy, utilizzare abbondantemente dei calcoli che portino all'ottimizzazione del problema. L'algoritmo si può dunque riassumere in un modo molto semplice: fare a testa o croce... come una volta! Se l'uomo si arroga un potere che va oltre la sua conoscenza, bisogna inventargli una regola che limiti le sue imprudenze. Rimane un'ultima domanda: perché la fecondazione extra-corporea resta così ricca di fascino? Aldous Huxley è stato lungimirante. Nella Società puramente tecnologica da lui descritta, totalmente dissacralizzata, e liberata da tutti i tabù, tutte le parolacce e gli atti osceni erano di uso corrente e addirittura insegnati ai bambini. Pertanto gli editori furono obbligati a ristampare tutta la letteratura per purificarla dalla volgarità, che non poteva essere né pronunciata, e neppure stampata: la parola sostituita da quel momento dai puntini di sospensione era la parola "madre". Ecco la minaccia: che la maternità divenga l'oscenità assoluta; Aldous Huxley ci avverte. Ma 150 anni fa’, un altro autore, forse il più grande tra i poeti, era stato ancor più lungimirante. Nella prima stesura del "Faust", Goethe racconta l'abbandono della sua amata, sedotta e abbandonata con il suo bambino che essa stessa uccide. La dannazione del dottor Faust è la tragedia dell'aborto di un amore. Ma nella seconda stesura del "Faust", che raramente si legge, Goethe anticipa i tempi futuri. Dopo la morte di Margherita, Faust, legato dal suo patto, ritorna nel vecchio laboratorio col suo diabolico compagno. Lo vede il dottor Wagner, il suo successore, mentre sta producendo un omuncolo in una provetta da alchimia. La fiala si colora e freme, la piccola creatura fuoriesce e saluta Mefisto, chiamandolo cugino! L'omuncolo volteggia allora nell'aria attorno alla fronte di Faust che, guidato da questo strano bambino immaginario, tenta un impossibile rapporto passionale con il fantasma di Elena di Troia. Alla fine di questo immenso dramma, la magia di Mefistofele ha fatto sorgere una società moderna fatta solo di tecnica e razionalità. Faust dà i suoi ultimi ordini: far tacere quella campanella della vecchia cappella, la sola che ancora suoni in questo potente impero e togliere la capanna dove ancora vivono Filemone e Baucis, per lasciar posto al maestoso canale attraverso il quale la ricchezza affluisce. Quando, dopo aver bruciato i vecchi amanti nella loro capanna, Mefisto ritorna, quando il silenzio diventa pesante, quando le ultime vestigia dell'amore umano e dell'amore divino sono insieme distrutte, allora inesorabile e carica di morte, la preoccupazione invade il cuore del dottor Faust. I grandi autori non fanno la scienza; ne percepiscono prima gli effetti. Fabbricare artificialmente degli uomini, modellarli a nostro piacimento, non è forse la tentazione dell'orgoglio assoluto? Poter infine proclamare che l'uomo è fatto a nostra immagine e non a quella di Dio! Le più abili discussioni non potranno farci niente. I Comitati di etica erutteranno solennemente i loro oracoli contraddittori senza esorcizzare la preoccupazione: la tecnologia è cumulativa, ma la saggezza no. A guida dei medici, resta solo la morale. Essa è chiarissima nella verità e si può riassumere semplicemente nel discorso che giudica tutto: Quello che voi avete fatto ai più piccoli fra i miei fratelli, l'avete fatto a me.

A. Tèvoèdjrè:

Il Prof. Lejeune ci ha appena mostrato quanto la morale dovrebbe guidare l'uomo di scienza e vorrei anch'io approfondire l'argomento mostrando quanto essa sembri totalmente assente dai rapporti e dalle relazioni economiche internazionali... Ogni giorno, da settimane si parla dell'apartheid. La televisione mostra manifestazioni che vengono represse duramente, recentemente avete visto anche un colpo di stato in un altro paese, la Nigeria. Il problema fondamentale è praticamente lo stesso: quello economico. Coloro i quali si interessano a questo continente come all'America Latina, all'Asia, ben sanno che certi temi sono drammaticamente presenti; si parlerà del debito del Terzo Mondo, del prezzo delle materie prime, del deteriorarsi dei termini di scambio, del trasferimento della tecnologia. E tutto ciò è risolto dalle strutture internazionali, facendo appello ad un unico strumento, quello dell'aiuto allo sviluppo. lo vorrei dimostrarvi che siamo qui nel cuore del problema che ci mostra drammaticamente la nostra assenza di morale. Di che continente si tratta? Quest'Africa oggi colpita, ferita, con milioni di persone escluse e ridotte all'agonia, è quella che rappresenta oggi giorno una percentuale incredibile della produzione mondiale col 75% della produzione di diamanti, 70% dell'oro, del cobalto, 50% del vanadio, 46% del platino, 30% del manganese, 20% del rame e dell'uranio. Questo è un continente di cui ci dicono che almeno la metà dei suoi stati sono tra i più poveri del mondo, e che riesce ad avere quest'assurda situazione: una miseria nata in mezzo all'opulenza delle materie prime. Tutti coloro i quali producono e i produttori italiani sono tra questi, soprattutto quelli agricoli, ben sanno che una delle grosse battaglie del produttore è appunto quella di fissare un prezzo alla sua produzione, e di vendere ciò che produce al miglior prezzo possibile. Ora, per i paesi in via di sviluppo le cose non avvengono così, e la cosa più pericolosa, più drammatica, più menzognera, è questo problema del prezzo delle materie prime che viene fissato fuori dalle strutture dei produttori...Le borse di Londra, di New York, di Chicago, di Zurigo, ditemi, da chi sono governate? Sono queste che fissano i prezzi delle materie prime, e quando questi vengono fissati nemmeno i governi possono fare nulla, essendo sottoposti alle leggi invisibili del mercato. Siamo tutti così presi in una rete che un paese come la Nigeria, ad esempio, è oggi messo letteralmente in ginocchio...Si parla molto della struttura di aiuto allo sviluppo, di trasferimenti di tecnologia.... In un paese come il Belgio, ad esempio, c'è un medico ogni 260 abitanti. Quando mi Etiopia, trovo un medico per 100.000 abitanti. Mi spiegate dov'é il trasferimento di tecnologia che mi consentirà di formare nelle università del Belgio medici etiopi? Come potrò risolvere il problema della salute fisica per tutti? 1 trasferimenti di tecnologia, certo, costituiscono uno degli aspetti che hanno permesso di vedere l'insieme delle strutture internazionali e di ridiscutere, a livello delle Nazioni Unite, della necessità di un nuovo ordine economico internazionale. Credo che questa espressione sia stata sentita ormai da tutti, ma forse nessuno mai ha tentato di chiedersi cosa significò per milioni di donne, e di uomini. In numerosissimi paesi, oggi, la migliore definizione di "paese in via di sviluppo" è il paese che produce per altri, che consuma ciò che non produce, che è a disposizione di quelli che vorrebbero mettere in piedi una divisione internazionale del lavoro. Perché questo è l'inganno maggiore: cos'è la divisione internazionale del lavoro? Chi decide di questa divisione? E a profitto di chi? Ed è qui che sarei lieto di tornare su di un aspetto che abbiamo discusso con il vostro ministro degli affari esteri Giulio Andreotti qualche mese fa a Genova, per quanto riguarda il debito del Terzo Mondo. Spesso sentite parlare di questo debito, ma è bene che voi sappiate che questo problema ha ben altre dimensioni, che non pagare allo sportello di una banca ciò che uno deve. L'onorevole Andreotti mi diceva infatti che l'insieme dei paesi in via di sviluppo nel 1983 ha pagato 11 miliardi di dollari in più, rispetto a tutto ciò che è stato versato a loro sotto forma di assistenza allo sviluppo nello stesso anno. Cos'è in realtà il progresso? Parliamo oggi di progresso cieco. Il progresso è cieco se impedisce ad un paese come l'Uganda, la Nigeria o altri ancora, di avere la padronanza di ciò che produce e di fissarne il prezzo, impedisce di avere la padronanza di una tecnologia e degli strumenti che permetterebbero la salute fisica, mentale e sociale per tutti. Il progresso in sé non ha nulla di cattivo, sono le nostre decisioni che impediscono al progresso di mettersi a servizio dell'insieme e di una popolazione. Ho spesso definito lo sviluppo come una rottura, partendo da ciò che si è, per raggiungere un altro livello. Qualsiasi progresso e sviluppo inizia da una rottura, da una situazione a partire dalla quale si vuole evolvere verso valori supremi. Quali sono questi valori? Vi ricordate quell'episodio del Vangelo, laddove Cristo, seguito dalle folle, dopo qualche giorno viene interpellato dai discepoli che gli chiedono da mangiare? Con soli tre pani allora Egli compie il miracolo della moltiplicazione. Lo stesso Gesù seduto sul bordo di un pozzo chiede acqua alla samaritana e aggiunge: "Con l'acqua che io ti darò non avrai mai più sete". Allo stesso modo dice che ci sarà un altro pane che farà sì che non si abbia più fame. Di che fame e sete parlava? Qui dobbiamo fare un parallelo, parliamo di uno sviluppo globale quando parliamo delle necessità, dei fabbisogni essenziali di cibo, di case, di salute. Questa Africa di cui parliamo ha delle cose da dare. Non ci sono popoli sviluppati e popoli sottosviluppati: non appena un popolo si definisce sviluppato, si condanna a morte. Prendiamo l'Italia, la Francia, la Germania, gli USA: dove l'uomo non è assetato di giustizia, dove non vuole porre fine al flagello della droga, della violenza, della menzogna? Recentemente leggevo in un giornale I`Herald Tribune" che in una celebre università, Harvard, era stata creata una cattedra per un giovane professore il cui ruolo era di insegnare la menzogna. Vi cito la fonte, edizione del 27 gennaio 1980, e il titolo: "La menzogna diventa oggetto di insegnamento ad Harvard". L'università che è incaricata di diffondere il bene, il vero, il giusto, il bello, arriva a riconoscere che per assicurare un proseguimento e una gestione degli affari che renda un massimo di denaro, è necessaria la manipolazione dell'altro, e lo afferma gettando la maschera. Questo è l'orientamento dello sviluppo che ci consente di dire cosa dobbiamo ricercare... Penso che il Leviatano non abbia soltanto dimensioni nazionali, ma internazionali e pericolose, talmente potenti che dettano legge. Come si dice all'Unesco, abbiamo bisogni non solo di un nuovo ordine economico internazionale, ma di un nuovo ordine dell'informazione...Abbiamo detto che il progresso poteva essere cieco: è vero, ma noi abbiamo bisogno del progresso, noi amiamo il progresso, vogliamo il progresso. Gutemberg inventò la stampa a caratteri mobili, tanti scienziati hanno permesso di liberare l'umanità da flagelli pericolosi, le donne non hanno più da affrontare i lavori che dovevano affrontare fino a pochi anni fa: questa è una cosa positiva. 1 popoli in via di sviluppo vogliono questo progresso. Il pericolo del progresso è che nel suo seno si nasconde il male. I cristiani hanno una preghiera: nascondi, caccia più lontano il nemico. Ebbene, nemico del progresso è colui che rifiuta il valore dell'uomo, il valore dei popoli. Avete avuto un grande poeta prima di Cristo, Orazio, che diceva, scrivendo a Virgilio ' che lo chiamava "metà del mio cuore": "Ai mortali sfrontati nulla sembra impossibile. Il nostro orgoglio si attacca al cielo stesso, la nostra cattiveria impedisce a Giove di lasciare tranquilli i suoi fulmini irritati". Il male nel progresso è quello che il Leviatano ha instaurato nel suo modo di governare, definendo l'Africa non tanto come un continente di popoli, ma un mercato. Ed è perché è un mercato che bisogna convertire l'aiuto allo sviluppo in investimenti per un cosiddetto New Deal planetario. Cioè un nuovo slancio, un nuovo inizio. Di fronte a questa definizione dell'Africa abbiamo bisogno che numerosi gruppi definiscano tutti i paesi, tutti i popoli partner nel progresso. Partner per inventare, per produrre, per condividere, partner nel contratto di solidarietà; non abbiamo altra scelta: amarsi o perire. Tocca a voi giovani far sì che sia o no un'Apocalisse, dato che all'angolo di ogni strada, in ogni città oggi la violenza ha preso il sopravvento, e il nostro mondo, tanto forte e ricco di progressi si qualifica progressista nella menzogna, nella violenza, nel rifiuto della famiglia. Questi paesi indebitati sono pronti a pagare in contanti le armi che vengono loro vendute. E questo si aggiunge al ciclo dell'indebitamento. Ecco quindi il Leviatano, ecco Superman. Di fronte a questo mi auguro che noi, insieme, ci alziamo come Parsifal, come Davide, perché in realtà è possibile, lo è già stato, e ne siamo testimoni, cambiare il volto delle cose. Concluderò dicendo che recentemente mi sono recato a Gerusalemme e ho potuto constatare che la speranza non è follia. Pensate un po’, voi giovani italiani, che si scopre che Ponzio Pilato è veramente esistito in Cesarea, che numerose pietre, rovine, conservano le tracce di questo proconsole romano che condannò a morte un essere apparentemente debole. Ricordatevi che questo essere debole che si chiamava Gesù Cristo, condannato a morte dal proconsole romano, ha scelto Roma quale centro privilegiato per il suo irradiamento nel mondo. Ricordatevi che nessun calendario al mondo può ignorare quell'uomo: si calcola il tempo prima e dopo di lui. Quando diceva: "Quando lascerò la terra tutto trarrò a me", (e S. Paolo dopo di lui dirà: che "tutte le lingue confesseranno che è lui il Signore") già ci dava l'assicurazione che per tutte le situazioni tecniche, economiche, politiche, la speranza è la via della vittoria.