Anatomia della perestroika e prospettive delle banche commerciali in Unione Sovietica

Mercoledì 28, ore 15

Incontro con:

Anatoly Afanasiev

 

Afanasiev: La politica proclamata cinque anni fa in Unione Sovietica, di ritorno ai valori umani fondamentali, ci dà la possibilità di capire che noi siamo parte della grande famiglia europea e che non torneremo più indietro.

In presenza della evidente crisi delle vecchie strutture statali, dobbiamo capire quali sono le forze reali in grado di portare fuori dalla crisi la nostra società. Noi crediamo che ciò in primo luogo deve essere opera delle nuove strutture economiche che grazie al corso della perestroika hanno cominciato a nascere in Unione Sovietica. Siamo un paese ricchissimo, forse il più ricco paese del mondo per risorse naturali, e metteremo tutte le nostre forze, perché nel XXI secolo l’Europa sia unita da valori umani fondamentali, quei valori che sono stati sottoposti a dure prove dal gigantesco esperimento che la storia universale ha fatto sulla pelle dei popoli del nostro paese, e soprattutto del popolo russo.

Noi siamo molto interessati alle esperienze della economia italiana il cui sviluppo si basa, in gran parte, sulle piccole e medie aziende. E non è un caso, appunto, che piccole e medie aziende italiane abbiano costituito già un certo numero di imprese miste per operare sul mercato sovietico. In questa nuova fase che ora si apre credo che questi rapporti di collaborazione possano e debbano farsi sempre più stretti anche nel settore bancario.

In Unione Sovietica, nell’ultimo anno e mezzo, sono state create circa ventimila banche commerciali. Sono, naturalmente, delle strutture molto piccole, di carattere totalmente privato o semiprivato.

Il sistema bancario occidentale è diventato un sistema economico autonomo, sganciato dalla diretta dipendenza con il sistema industriale. Noi, invece, siamo nella fase di creazione di una economia capitalistica, le banche devono svolgere da noi quella funzione che, all’inizio del capitalismo occidentale, era svolto dalla stessa industria, cioè devono provvedere all’accumulazione del capitale originario.

In Russia, prima del 1917, esisteva un ottimo sistema bancario, anzi il sistema dei titoli finanziari esistente nella Russia prerivoluzionaria era molto apprezzato in occidente; oggi vedo molti operatori, molti banchieri capaci e credo che presto si arriverà, anche da noi, se ci saranno le condizioni, a quella dimensione di 40-50 mila sportelli bancari di cui abbiamo bisogno perché venga promossa l’attività economica.