Ti regalo una storia – Tonino

Questa esperienza eccezionale traccia un criterio sempre nuovo con cui imparo a guardare e a giudicare tutto quello che mi accade.

Con il Meeting mi stupisco di donarmi gratuitamente e questo mi rende felice perché mostra che ciò che desidero è incontrabile e può essere vissuto insieme.

Al Meeting ognuno si sente protagonista perché – come appartenente ad un popolo - partecipa a costruire, a edificare pezzi di società, di umanità che sono segno di Qualcosa di più grande che accade e che è tutto da scoprire.

Ma un’opera così grande non si regge da sola, ha bisogno di uomini che si implichino e di risorse economiche. Tutte le volte che mi sono giocato con le provocazioni lanciate dal Meeting ci ho sempre guadagnato. E se guardo a come la mia famiglia è cresciuta e al fiorire dei tantissimi rapporti di amicizia nati, non posso che essere grato al Signore per come mi ha afferrato.

Per questo desidero che il Meeting continui ad esistere e allora mi viene naturale sostenerlo come posso. Tra le iniziative che più mi hanno colpito c’è quella di mio figlio Edoardo che all’età di 14 anni ha chiesto per la sua Cresima di donare al Meeting i soldi destinati per i suoi ricordini.

È bello perché donare al Meeting è “contagioso”! È contagioso perché una cosa bella desidero farla conoscere a tutti. Quando un amico mi chiede come può aiutarmi per il Meeting, io rispondo: “Fai una donazione! Non importa quanto doni ma per chi doni”.

Durante la settimana del Meeting vedere quei numeri sul display che crescono in continuazione mi commuove perché penso che dietro ad ogni cifra c’è un nome e la sua storia e in tutti questi anni ho assistito ad un moltiplicarsi di volti, nomi e storie che si sono rivelati significativi per me.