Tempo di Quaresima, due itinerari alla ricerca del Volto più vero

Marzo 2019
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Tempo di Quaresima, tempo per andare alla ricerca del Volto umano più vero. Il Meeting propone due itinerari che hanno lasciato il segno in questi anni: ‘Abramo. La nascita dell’io’ e ‘C'è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza’. Scopri le due mostre itineranti:

 
Abramo. La nascita dell’io

A cura di Ignacio Carbajosa Peréz 
Con la collaborazione di Giorgio Buccellati

In un contesto storico di grandi cambiamenti come quello nostro, dove una civiltà edificata sui valori cristiani sta crollando davanti ai nostri occhi, provocando lo sgomento di tanti, vale la pena tornare sulla figura di Abramo che rappresenta la modalità con cui il Mistero ha voluto salvare l’uomo. 
In questo modo risulta evidente che Dio ha puntato tutto sul rapporto con un uomo, Abramo, e sulla sua libertà, tralasciando ogni calcolo geopolitico. Infatti sembrerebbe “più intelligente” scegliere il figlio di qualche imperatore per rivelare il disegno divino a tutta l’umanità. Chi avrebbe fatto una mossa così per arrivare a tutti? Chi oggi agirebbe in questo modo?
Con la figura di Abramo si identifica la nascita dell’io. E oggi più che mai sentiamo l’urgenza di questa rinascita della persona. Se il cuore dell’uomo non ritorna a battere, a desiderare, a rimettersi in gioco nelle difficoltà quotidiane sarà inutile ogni tentativo di riuscita e soluzione, perché si useranno sempre logiche di potere e strategie che riducono l’uomo e l’ampiezza del suo desiderio più vero.

Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione del Meeting 2015

 

C’è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza

A cura di Ignacio Carbajosa e Guadalupe Arbona

Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l’essere umano. Negli ultimi tre secoli, invece, questo problema è diventato domanda sulla bontà e l’esistenza stessa di Dio. Come mai un Dio buono può permettere questo? Dal terremoto di Lisbona nel 1755, ai più recenti attentati terroristici, senza dimenticare i campi di concentramento del secolo XX, i grandi incidenti aerei, i disastri naturali o la sofferenza dei bambini nelle guerre.
Il libro biblico di Giobbe ripropone il problema della sofferenza in un modo molto efficace e attuale, come si vede dal fatto che è una delle opere più riprese dalla letteratura contemporanea. La Mostra ripropone il grido di Giobbe in dialogo col grido dei nostri coetanei fino ad arrivare a quel litigio che l’uomo di Us (e l’uomo moderno) presenta a Dio.
La risposta divina non è stata una spiegazione, ma una presenza buona. 
Adesso ha un Tu a cui rivolgere le sue domande sul dolore. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell’orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Al di fuori di questa storia particolare, la ragione dell’uomo, davanti all’enigma del dolore, è abbandonata a una solitudine spaventosa.

Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione del Meeting 2018