


Valeria
Il Meeting l’ho scoperto tardi. Per tanti anni avevo ritenuto che non fosse posto per me: pensavo che per andarci servisse appartenere a qualcosa ed esser pronti ad aderire a risposte preconfezionate. E invece! Fin dal mio primo Meeting – per cui ancora ringrazio chi mi disse “ma non vorresti fartene un’idea tua?”, convincendomi a fare un salto insieme al mio scetticismo – ho ricevuto una clamorosa sequenza di smentite ai miei pregiudizi: il Meeting non è per qualcuno, ma per tutti (e “di” tutti); al Meeting si respira un’allegra curiosità per l’immaginazione e l’elaborazione come in pochi altri luoghi; al Meeting la parola “incontro” rivela i suoi diversi significati, tutti insieme. Ma più di tutto, quel che ho capito in questi (primi) anni di Meeting, è che ne vengo via piena di domande, mica di risposte. E quelle domande sono il regalo più bello che il Meeting mi fa ogni estate.









