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Leccese Vito
Vito Leccese nasce a Bari il 2 agosto 1962.
Dopo aver completato gli studi, si avvicina alla politica giovanissimo, entrando in scena come consigliere comunale di Bari nel 1985 con la Lista Verde, un movimento politico noto per il suo impegno ambientale e pacifista.
A soli 22 anni, Leccese si fa notare per la sua passione per la difesa delle aree verdi e per la sua opposizione alla costruzione del nuovo stadio San Nicola, dimostrando un forte senso civico e una dedizione alle cause ecologiche.
Nel 1986, partecipa alla fondazione della Federazione delle Liste Verdi e gioca un ruolo attivo nella campagna referendaria contro l’uso dell’energia nucleare, contribuendo alla vittoria del movimento ecologista.
Questa visibilità gli consente di entrare nella giunta comunale di Bari nel 1990 come assessore, un incarico che ricopre fino al 1991. Durante questo periodo, si occupa di questioni ambientali e affronta le sfide poste dall’immigrazione albanese, in particolare l’arrivo della nave Vlora a Bari nell’agosto del 1991.
Nel 1992, Leccese viene eletto deputato alla Camera dei Deputati tra le liste dei Verdi nella circoscrizione Bari-Foggia, a soli 29 anni. Durante la XI legislatura, lavora nella 7ª Commissione Cultura, scienza e istruzione, nella Commissione parlamentare antimafia e come delegato italiano presso le assemblee parlamentari del Consiglio d’Europa e della UEO.
La sua carriera politica è accompagnata da un cameo nella sit-com locale “Filomena Coza Depurada”, grazie alla sua amicizia con i comici Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo.
Dopo il crollo della Prima Repubblica e il cambiamento della legge elettorale, Leccese si ricandida nel collegio uninominale 20 di Bari città nel 1994, ma perde contro Giuseppe Tatarella, leader della coalizione di centro-destra. Nonostante la sconfitta, il suo impegno politico e il suo profilo pubblico rimangono rilevanti.
Alle elezioni regionali e comunali del 1995, viene eletto consigliere regionale e comunale, incarichi che mantiene fino al 1996. Successivamente, alle elezioni politiche del 1996, viene eletto di nuovo alla Camera dei Deputati con l’Ulivo, rappresentando il collegio di Gioia-Putignano.
Durante il suo mandato, è vicepresidente della Commissione Affari esteri e comunitari e svolge missioni di osservatore internazionale in zone di conflitto come Bosnia, Albania, Serbia, Turchia e Iraq.
Nell’aprile 1998, effettua uno sciopero della fame per sostenere il pacifista Dino Frisullo, detenuto ingiustamente in Turchia, e successivamente lo riporta in Italia.
Nel 1999, Leccese viene nominato assessore nella giunta provinciale di Bari, carica che ricopre fino al 2000. Dopo il 2001, deluso dalla sconfitta elettorale e dalle divergenze interne ai Verdi, si allontana dalla politica attiva e si dedica a ruoli manageriali.
Dal 2003 al 2004, Leccese lavora alla Fiera del Levante per il Corridoio paneuropeo VIII e dal 2004 al 2006 è capo di gabinetto del rettore dell’Università degli Studi di Bari.
Dal 2007 al 2009 e dal 2014 al 31 dicembre 2023, ricopre il ruolo di capo di gabinetto e direttore generale del Comune di Bari, contribuendo alla gestione e all’amministrazione della città.
Nel 2024, Leccese torna alla ribalta politica come candidato sindaco di Bari. Sostenuto da una coalizione di centro-sinistra, vince le elezioni amministrative con il 48,02% dei consensi al primo turno e ottiene una vittoria schiacciante al secondo turno con il 70,27% dei voti, battendo il candidato del centro-destra Fabio Romito.
Oggi, Vito Leccese è riconosciuto per il suo lungo impegno nella gestione pubblica e nelle politiche locali, e continua a guidare Bari con un forte focus sulla sostenibilità e sul miglioramento della qualità della vita cittadina.