Viaggio nella provincia italiana

‘Pepi Merisio è nato a Caravaggio, nella provincia bergamasca, l”11 agosto 1931. Autodidatta, ha iniziato a fotografare nel 1947. Progressivamente protagonista del mondo amatoriale di quegli anni, ottenne numerosi riconoscimenti anche internazionali. Professionista free-lance dal 1962, ha pubblicato i suoi reportages su numerose riviste, da "Epoca" a "Paris Match", da "Look" a "Stern". Nel corso della sua attività professionale, ha seguito e fotografato tutti i viaggi all”estero di Papa Paolo VI. Parallelamente al reportage, ha iniziato ben presto a dedicarsi anche ai libri fotografici. Il primo, dedicato all”amico scultore Bodini, uscì nel 1964. Da allora, la sua attività si è progressivamente ampliata in questo settore. Sono oltre 40 i titoli, tra cui ricordiamo "Lazio" (1967) e "Liguria" (1960) per le edizioni del Touring Club, "Terra di Bergamo" (1969), un”opera in tre volumi che riassume gran parte della sua tematica e che è da considerare probabilmente il suo capolavoro. Merisio ha messo a punto uno stile fotografico in grado di evidenziare il valore e il significato dei suoi soggetti. Prendiamo ad esempio il senso pregnante della dimensione fuori del tempo di questo mondo: una cultura contadina non è fatto di istante, è fenomeno millenario, con ritmi tanto lenti da confondersi con l”immobilità. Utilizzando la fotografia, fatto tecnico peculiarmente caratterizzato dall”istante, Merisio nega l”istantaneità, assumendola esclusivamente come un obbligatorio passaggio tecnico, ma senza trasformarla in momento espressivo: quasi nessuna delle migliaia di immagini di Merisio è una fotografia rubata all”istante che fugge. Il fotografo – per restituire la dimensione più autentica del suo mondo – fa ricorso quanto più possibile alla ripresa frontale, rinunciando al frammento, al rendiconto bozzettistico, alla occasionalità. Le sue fotografie, anche quelle raccolte necessariamente nello spazio di un istante, assumono il valore di un momento lungamente meditato. I suoi personaggi sembrano "posare", il suo obiettivo evoca degli archetipi, dei modelli che esprimono sintesi dall”ampio respiro. Teso a restituire il significato profondo di un mondo, Merisio ha poco tempo e nessuna voglia per la ricerca formale. Non che la sua inquadratura sia occasionale, ma la composizione, sempre equilibrata, appare talmente interiorizzata da sembrare naturale. Si tratta di una costruzione che può possedere solo chi l”abbia lungamente maturata.’

 

Data

22 Agosto 1981

Edizione

1981

Luogo

Aquafan
Categoria
Programma