FATIMA: NEL CUORE DELLA STORIA

 

“…Fra tutte le genti dell’universo sei fontana vivace di speranza, sei una sorgente continua della speranza, riproponi di continuo la speranza come significato del tutto, come luce della luce, come colore del colore, come l’altro dell’altro…” (Luigi Giussani). “Fatima nel cuore della storia” è una mostra che getta uno sguardo sugli avvenimenti del XX secolo alla luce del Messaggio di Fatima. Un’avvenimento di grazia e misericordia, quello di Fatima, che conduce alla scoperta del desiderio piú vero del cuore del uomo: l’incontro con una Presenza che risponde, che è la Via, la Veritá e la Vita.
La mostra si apre con la frase pronunciata da Giovanni Paolo II all’inizio del suo Pontificato, la stessa della Madonna ai bambini di Fatima, il 13 Maggio de 1917: “Non abbiate paura!”.
Durante il Grande Giubileo del anno 2000, il 13 maggio, il Papa ha rivelato il Segreto e l’8 ottobre ha affidato il nuovo millennio alla Madonna di Fatima. In quella occasione, il Papa ha riaffermato che l’essenziale del Giubileo è contenuto nel Messaggio di Fatima: “Conversione: Preghiera e Penitenza”.
Il 13 Maggio 2002, il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia, dopo avere parlato con il Papa si reca a Fatima per dire che la libertà religiosa nel mondo e in Europa sono collegate a Fatima. Fatima è centro della libertà religiosa del mondo.
Il 13 Maggio 2003, a Fatima, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, dice: “Siamo tutti chiamati alla ‘costruzione’ di questo nuovo mondo, più giusto, più umano, e per questo più cristiano. Vivendo e annunciando con coraggio il Vangelo della speranza (…) che è il Vangelo di Maria, il Vangelo della Bianca Madonna di Fatima, spes nostra: la nostra speranza, la speranza del mondo”.
Giovanni Paolo II ha proclamato l’Anno del Rosario dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003, e nella sua Lettera Apostolica dice: “….Recitare il Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo….”. “Il Rosario è anche un percorso di annuncio e di approfondimento, nel quale il mistero di Cristo viene continuamente ripresentato ai diversi livelli dell’esperienza cristiana…. La Vergine del Rosario continua anche in questo modo la sua opera di annuncio di Cristo”.
La mostra ci guida in un percorso che si dipana tra la risposta di libertà dell’uomo e il mistero che ci sollecita continuamente a esprimere un giudizio, a prendere posizione. Lo sguardo fisso dei tre pastorelli ci aiuta a capire la prossimità umana e la certezza dell’avvenimento nella storia concreta di ogni persona. I colori scelti sono il bianco, sorgente di purezza e pace, l’azzurro del cielo e il giallo che simbolizza la luce. Il tragitto inizia in un’area tranquilla che ci rimanda al luogo della Cova da Iria (Fatima), passa attraverso un drammatico corridoio, ricco di informazioni ed immagini ed arriva a un’area da cui si dipartono diversi percorsi, come nella vita reale, percorsi di grazia e misericordia. Alla fine, ci rincontriamo tutti, invitati a un sguardo di positività e di speranza, ad una coscienza che a Fatima permane attuale: l’esistenza dell’uomo è ricerca della vita e di giorni felici.
Come afferma Ratzinger, parlando dell’attentato al Papa, “…non esiste un destino immutabile, fede e preghiera sono potenze, possono influire nella storia e alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni”. Per questo, come ha detto la Madonna, “alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferá”.