'Socrate, Sherlock Holmes, Don Giovanni. Approccio, investigazione e possesso della realtà: nel paradosso'
'"Il paradosso può essere rappresentato come il rovescio di qualche cosa, il cui dritto sia la sintesi. Ma il dritto sempre ci sfugge. L' arazzo meraviglioso che ciascuno di noi contribuisce a tessere con la sua esistenza non può essere ancora abbracciato con lo sguardo. Per i fatti, come per lo spirito, la sintesi non può essere che oggetto di continue ricerche. Il paradosso è appunto ricerca o attesa della sintesi. Provvisoria espressione di una veduta sempre incompleta, orientata, tuttavia, verso la pienezza. Fratello sorridente della dialettica, più realista e più modesto, meno teso, meno affrettato, il paradosso si richiama sempre alla sua grande sorella, ricomparendo a suo lato ad ogni nuova tappa. Infatti il paradosso è ovunque nella realtà, prima di essere nel pensiero. Ovunque si trova di casa. Rinasce sempre. Lo stesso universo, il nostro universo in divenire, è paradossale. La sintesi del mondo non è fatta. Ogni verità, non appena viene meglio conosciuta, apre una nuova possibilità. Il paradosso nel senso migliore è oggettività. Quanto più la vita si eleva, si arricchisce, si interiorizza, tanto più il paradosso guadagna terreno". "Paradossi: il termine indica dunque prima di tutto le cose stesse, non la maniera di esprimerle" (Henri De Lubac, Paradossi e nuovi paradossi, Ed. Jaca Book, '89). Le parole chiave di questo evento culturale sono realtà e paradosso. Le tavole rotonde del Meeting '89 avranno come protagonisti autorevoli interpreti dell' indagine e dell' azione umana, che sappiano mettere in evidenza, attraverso i temi proposti, una capacità di approccio, di investigazione, di possesso della realtà, nel paradosso: una costante dell' esperienza umana, dove aspetti apparentemente in contraddizione fra loro coesistono.'