Come chi vede la luce in quel momento
“La poesia di Niccolò Bizzarri è oro, perché ha origine nello stupore. (…) Molte poesie della raccolta sono la registrazione nella memoria di un evento di cui si indaga la portata di luce e di forza. Le parole servono a scostare ombre, a rialzare lo sguardo, a mutare il pensiero in gratitudine. Lo stupore è infatti innanzitutto l’impronta che in noi provoca la forza dell’essere del mondo. La poesia mostra sempre come un uomo sta al mondo, e come se ne lascia improntare. Poi accade che il destino decida quanto debba essere incisa la forza di una poesia nella forza di una biografia. Nel caso di Niccolò, dolce ragazzo dell’infinito, l’incisione di poesia e destino mostra per tutti una vena d’oro.”
Filippo Ungar e Maria Elisabetta Carrai, Associazione Amici di Nicco
Davide Rondoni, Poeta
Letture di Lorenzo Landi ed Eleonora Baldi
Canzone di Federico Viviani